The Outer Worlds: il ritorno di Obsidian nel mondo dei gdr in prima persona

Publisher: Private division
Sviluppatore: Obsidian entertainment
Genere: Gdr in prima persona
Piattaforme: PS4, XBOX ONE, PC

Era un bel pezzo che non scrivevo un articolo, e questo periodaccio mi dà l'occasione di far qualcosa di costruttivo e (spero) di intrattenere qualcuno, ma non divaghiamo.
Obsidian dopo quel grandissimo titolo che fu il loro Fallout 3: New Vegas e a distanza di anni da quella bruttura di Fallout 4 ad opera della stessa Bethesda torna a dire la sua con un gioco che riporta in parte le meccaniche dei succitati titoli tentando un ulteriore passo avanti nel genere e soprattutto di addolcire le nostre quarantene.


Persi nello spazio.

Siete a quanto pare l'unico sopravvissuto all'incidente che ha condannato tutto l'equipaggio della nave spaziale speranza. Dopo un lungo periodo di ibernazione venite liberati dallo scienziato pazzo (che è anche un criminale ricercatissimo) Phineas Welles che senza darvi troppe spiegazioni vi manda su un pianeta della colonia di Alcione alla ricerca di un'astronave, di risposte riguardo l'intricata situazione socio-politica della colonia e soprattutto sulla la strana fine della grande nave Speranza.
La colonia di Alcione è costituita da una serie di pianeti controllati da varie corporazioni che apparentemente sembrano convivere pacificamente ma che in realtà non fanno altro che cercare di fottersi a vicenda nelle maniere più subdole possibili, a voi sta ovviamente la facoltà di interagire con ognuna di esse e con gli abitanti della colonia decidendone i destini e facendovi a poco a poco una nutrita schiera di alleati e nemici.
Un atteggiamento neutro non sempre è consentito e delle volte in base a quel che dite i dialoghi potrebbero prendere una piega del tutto inattesa.
Grande pregio del gioco è dato dalla possibilità di comportarvi come meglio credete ed in molte sfumature diverse: potrete essere un eroe tipico o un criminale senza scrupoli, oppure ancora comportarvi in maniera totalmente folle ed immotivata. Inutile dire che questo aspetto paga parecchio, soprattutto in termini di rigiocabilita'. TOW è un gioco dalla qualità narrativa davvero alta, e i dialoghi oltre ad essere molto curati e divertenti presentano bivi che vi porteranno spesso ad esiti completamente diversi. I personaggi sono ottimamente caratterizzati, specie i vostri compagni che oltre ad un carattere ben delineato avranno oltretutto una loro storia da portare avanti. The Outer Worlds trae ispirazione (brillantemente) da serie e film sci-fi ed è ammantato da una vena ironica veramente niente male per un gioco, i dialoghi fra i personaggi sono infatti spesso divertenti e delle volte pure deliranti (Futurama docet), insomma resterete  piacevolmente sorpresi sia da amanti del genere che da giocatori occasionali.
Sotto il punto di vista meramente narrativo insomma, The Outer Worlds vince a mani basse contro gli altri esponenti del genere prendendo quello che c'era di buono da Fallout: New Vegas e proponendo ottimi personaggi (che finalmente non risultano degli automi senza personalità) e una trama atipica che però risulta divertente e soprattutto interessante nel complesso. Niente male veramente.

Le creature che incontrerete sono spesso belle toste da abbattere se non avete un livello abbastanza alto. Occhio agli spostamenti.
Ci eravamo già visti da qualche parte o sbaglio?

Appena messe le mani su TOW mi sono subito reso conto di trovarmi perfettamente a mio agio senza il  minimo bisogno di un qualsivoglia tutorial, il feeling iniziale è infatti molto simile ad un qualsiasi episodio della serie Fallout di Bethesda e solo dopo qualche ora grazie alla già citata qualità dei dialoghi e alla libertà di scelta inizierete a cogliere le sostanziali differenze con quei titoli.
TOW è un gdr in prima persona con gli elementi tipici degli sparatutto in soggettiva. Inizierete con un editor vario e completo con cui creare da zero il vostro avatar potendo scegliere i campi dove farlo eccellere o meno, e dovrete starci attenti visto che la creazione di un personaggio non equilibrato o troppo equilibrato vi renderà la vita parecchio difficile in determinate missioni facendovele concludere male o addirittura non facendovele concludere affatto.
Le statistiche sono tutte ugualmente importanti e come già accennato una determinata distribuzione delle stesse sarà fondamentale nel completamento delle missioni che potranno essere affrontate in svariati modi: potrete tranquillamente mettervi a parlamentare coi vari personaggi coinvolti senza sparare un proiettile, oppure agire silenziosamente o ancora fare stragi invereconde. Tutto questo in base al vostro gusto ed ai talenti sviluppati con l'esperienza.
Le fasi esplorative a differenza del vasto ed unico mondo dei Fallout avvengono qui in distinte macro-aree rappresentate dai diversi pianeti che andrete ad esplorare, troverete quindi ambienti ed ecosistemi diversi ricchi di luoghi di interesse, di missioni da affrontare e soprattutto di fazioni e personaggi strambi con cui interagire.
Durante il gioco conoscerete diversi compagni che vi accompagneranno nelle vostre esplorazioni, ognuno di essi dotato di abilità uniche e di un proprio albero dei talenti. Starà a voi ovviamente scegliere come svilupparli e chi portarvi appresso in base alle vostre strategie, senza contare il fatto che delle volte questi intervengono positivamente nei dialoghi con gli altri npc.
Le fasi di combattimento sono abbastanza curate e senza troppe sbavature. Non mi è parso affatto di soffrire troppo durante le mie sessioni della mediocrità di cui si parla nelle varie recensioni lette un giro ma anzi, ho trovato l'azione godibile ed equilibrata. Chiaramente come da tradizione i limiti dovuti a mira ed effetto delle armi sono perlopiù da imputare all'inizio in gran parte al livello basso ed alla mancanza dei talenti specifici che si ottengono con l'esperienza, ed in ogni caso nonostante qualche mancanza il gioco non si propone affatto come uno sparatutto ma come un gdr in piena regola e quindi con dinamiche completamente diverse da quel genere.
Pessima invece la gestione delle armi da mischia, l'impatto sui nemici è reso con una approssimazione tremenda tanto che spesso vedrete i nemici non subire contraccolpi neanche di fronte alle martellate più violente, cosa che nel 2020 fa parecchio storcere il naso.
Tecnicamente TOW non è certo un gioco tripla a, l'Unreal engine 4 fa sempre bene il suo lavoro ma siamo lontani dalla qualità dei giochi odierni, si nota infatti una certa basilarità nelle ambientazioni e nei personaggi secondari che spesso ricordano per fattezze e animazioni quelli della serie Fallout (e di certo non è un bene). A sistemare le cose ci pensa l'eccellente caratterizzazione artistica del gioco: ambienti, personaggi (quelli importanti perlomeno) e luoghi d'interesse sono originali e curati in ogni dettaglio tanto che  sembrano davvero usciti da una commedia fantascientifica.
La longevità del gioco rispetto ad i Fallout è molto più risicata: per terminarlo completamente avrò impiegato una trentina di ore circa, ma questo non è necessariamente un male visto che il gioco non ha assolutamente i grossi problemi di ripetitività e di totale inconsistenza di personaggi e trama che affliggevano Fallout 4 ad esempio. Ci sono tantissime cose da scoprire, missioni secondarie e sottotrame da svelare prima di decidere di portare a termine la campagna principale, insomma di carne al fuoco ce n'e'.

C'è un ottima varietà di armi in TOW, più qualche arma unica dagli effetti folli

Guida spaziale per personaggi dei gdr.

The Outer Worlds è un gioco di ruolo ricco di personaggi e con una scrittura dei dialoghi di molto superiore alla media, tutto poi è permeato da un'ironia degna di una commedia sci-fi pur trattando spesso argomenti maturi, ciò si traduce in situazioni spesso inaspettate ed esilaranti legate da una trama che vi farà arrivare ai titoli di coda prima di quanto immaginiate.
Altro punto a favore è la grande libertà di scelta che il gioco dà nell'affrontare le missioni: lo rigiocherete solamente per creare personaggi di differenti statistiche o comunque per prendere decisioni diverse, a volte anche totalmente deliranti, e tengo a precisare che questa, che era una caratteristica nodale dei vecchi giochi Bethesda e che è stata smarrita in virtù delle vendite (vedere Fallout 4) è qui un valore aggiunto che eleva TOW una spanna sopra la concorrenza diretta .
Dal lato del gameplay non si riscontra nessuna novità di rilievo e anzi i giocatori di vecchia data potranno cogliere più di una somiglianza (prevedibilmente) col caro vecchio Fallout: New Vegas e con altri giochi come la serie Mass effect ad esempio. Il gameplay di TOW è comunque molto solido e divertente e anche sul fronte sparatutto si rivela abbastanza dinamico e impegnativo (vi consiglio però di partire da difficile se avete giocato la saga di Fallout), le missioni poi sono appaganti e ben articolate ed al netto di una longevità che si attesta sulla trentina di ore (ma che si tiene alla larga dalla ripetitività) si può tranquillamente affermare che l'offerta di Obsidian è ben più che onesta, a patto però di non aspettarvi un capolavoro e di giocarci per quel che è, ovvero un ottimo e divertente gdr, ricco di spunti nella scrittura ma ancorato decisamente ai canoni del genere per quel che riguarda il gameplay.




Grafica: 7,5 - Tecnicamente non è eccelso, ma il colpo d'occhio generale e la particolare attenzione ai dettagli di personaggi e ambienti compensa alla grande.
Gameplay: 8 - Di base è molto simile alla serie Fallout, ma si eleva grazie alla qualità superiore ed all'ottimo lavoro di caratterizzazione di dialoghi, trama e personaggi.
Longevità: 8 - La trentina di ore circa per completarlo è ben giustificata dalla mole e dalla qualità del gameplay oltre che dalla varietà delle missioni.
Sonoro: 8,5 - Del sonoro non ne ho parlato finora, beh sappiate che le musiche sono azzeccatissime e che il doppiaggio in inglese (il gioco è sottotitolato in italiano) è più che ottimo. 
Voto: 8 - Un ottimo gdr che qualsiasi giocatore finirà con piacere anche più di una volta, specie se siete tra gli appassionati della serie Fallout (per loro l'acquisto è imprescindibile). 




Francesco Arrigo.







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