Metal Gear Solid V: The Panthom Pain

  • Sviluppatore: Konami
  • Versione testata: PS4
  • Genere: azione/avventura
Recensire questo titolo è stato molto complicato. Se da una parte ho cercato di metterci tutta l'obbiettività che ho in corpo dall'altra mi sono trovato davanti ad un gioco che DEVE essere perfetto......il perfetto finale di una delle saghe a cui sono stato più legato in assoluto.
 MGS V è un titolo atipico e di rottura che di fatto è il capitolo finale della serie ed in assoluto il più coraggioso(con tutti i difetti che ne conseguono) che la casa di sviluppo abbia mai realizzato.
L'importanza del titolo in questione va aldilà del mero giudizio critico e questo non solo per la fama del brand ma soprattutto per le pesanti novità che quest'ultima iterazione della serie comporta, ma andiamo ad analizzare nello specifico un gioco che ho praticamente divorato(e ce ne è voluto). 

Non farò spoiler sulla trama del gioco, ma un incipit seguendo gli eventi di Ground Zeroes e di Peace Walker si però, quindi occhio.

"Questo dolore è nostro e di nessun altro".

Paz e Chico(i due ragazzini allevati da Big Boss in Peace Walker) vengono rapiti dagli agenti della XOF(gruppo paramilitare sottoposto a Cipher) e tenuti prigionieri a Cuba nella prigione di massima sicurezza di Camp Omega dove vengono torturati ed interrogati per settimane.
Big Boss informato dell'accaduto da un messaggio di aiuto di Chico intuisce la trappola tesagli dalla XOF ma decide comunque di procedere al recupero dei due ragazzi nel disperato tentativo di salvarli da morte sicura.
Dopo una serie di peripezie Big Boss riesce a liberare i ragazzi e portarli via in elicottero dove scopre però che  Paz ha una bomba nello stomaco che prontamente i nostri provvedono a togliere tramite un'improvvisata operazione chirurgica. Nel frattempo scopriamo che nel corso di una falsa ispezione erano state impiantate diverse bombe sulla Mother Base che vengono innescate all'approssimarsi dell'elicottero di salvataggio dei nostri, proprio sotto gli occhi del Boss che assiste così alla morte dei propri compagni ed alla fine dei Militaires sans frontieres.
Paz rinviene ed avvisa gli altri di avere un'altra bomba in corpo che esplode subito dopo.
Il ritorno di Big Boss avviene in una situazione insperata e tragica ben 9 anni dopo gli eventi di Camp Omega.............
L'inizio è una fucilata in pieno volto; un crescendo che vi lascerà a bocca aperta sia per la forza delle immagini sia per le soluzioni registiche adottate da Kojima(che si rivela qui uno dei migliori story-teller che l'intero impianto videoludico abbia mai conosciuto).
I personaggi sono tutti dotati di un loro particolare carisma e sono mossi ognuno da motivazioni proprie e credibili; di certo non potrete rimanere indifferenti a nessuno di essi.
Il gioco riprende come già in Peace Walker tematiche molto delicate e toccanti quali la piaga dei bambini soldato che da sempre affligge l'Africa e la disperazione di chi si è visto togliere tutto a causa di guerre mosse solo da interessi privati; davvero in certi casi la narrazione trascende il videogioco rendendovi inevitabilmente partecipi di questo mondo e del particolare modo di vedere la cose del suo creatore.
La trama si perde spesso in complicate quanto lunghe spiegazioni sulle avveniristiche(ma possibili) implicazioni della scienza in campo militare che dopo un poco troverete un tantino ridondanti, mentre vi stupirete di fronte alla violenza di determinate sequenze che non sono mai gratuite e risultano sempre e comunque funzionali alla narrazione.
The Phantom Pain va a chiudere definitivamente il cerchio della saga svelando tutti i restanti interrogativi posti sul complessissimo phanteon di Kojima e sugli eventi che hanno portato Punished "Venom" Snake nell'abisso che lo farà a diventare il "villain" più temibile della serie. Era nelle intenzioni di Kojima creare qualcosa di shockante e forte nel suo titolo finale, di conseguenza non vi spoilererò nulla.......dovete guadagnarvelo il finale.


Uno Stealth gigantesco.

MGS V riprende la formula tracciata da Peace Walker su PSP (piuttosto che continuare dai precedenti capitoli) e diventa in parte "open world" lasciandovi la totale libertà di scegliere come approcciare le missioni di infiltrazione e la gestione della nuova Mother Base da cui partiranno ovviamente tutte le vostre scorribande.
Dimenticatevi dei percorsi forzati degli altri MGS, in questo gioco esplorerete due grandi macro-aree svolgendo un gran numero di missioni tutte curatissime e ben diversificate, che metteranno a dura prova le vostre capacità e la vostra pazienza; ognuna di esse presenta diversi obiettivi da portare a termine, ognuno dei quali è relativo al livello di dedizione che dedicherete alla missione.
Il gameplay(sublimato dagli altri MGS e già visto in parte in Ground Zeroes? è semplice e complesso allo stesso tempo: potrete affrontare una missione in tantissimi modi diversi tenendo però presente che il gioco vi dà una grande libertà d'azione con la contro-partita di una difficoltà studiata ad hoc per rendervi la vita il più difficile possibile.
Potrete completare subito una determinata missione se sarete molto cauti e pazienti ma dovrete considerare la presenza di tantissimi obiettivi facoltativi e di risorse che perderete in questo caso, oltretutto Un approccio furtivo e non letale vi consentirà sempre una maggiore valutazione, un ingente guadagno di risorse e la cattura di soldati nemici che andranno a popolare la vostra Mother Base.
Il level design dei vari avamposti e delle mappe in generale è curatissimo e studiato sempre in maniera intelligente: avrete sempre tantissime vie di accesso di cui solo un attento studio preliminare vi consentirà di capire quale faccia più al caso vostro, inoltre l'intelligenza artificiale ed i comportamenti dei nemici sono in questa iterazione ancor più credibili(provate a causare un'allerta e vedrete).
La maggior parte delle boss fight risulta meno memorabile che in passato ed è un gran peccato poiché la grandezza della mappa da gioco avrebbe secondo me consentito maggiori potenzialità di inventiva rispetto al passato.
Un'altra delle grandi novità del gioco è la presenza di personaggi spalla che potrete portare con voi e che vi saranno praticamente essenziali per il completamento delle missioni.
Novità assoluta per i fan della serie sulle console casalinghe è la Mother Base che incarna qui la fase gestionale del gioco: esplorabile in tutto il suo immenso diametro(ve lo consiglio vista la mole di segreti) questa vi consente di raccogliere risorse minerarie e monetarie, veicoli, armi e soldati da assoldare al vostro fianco recuperandoli dalle missioni.
Tramite la raccolta di tutto questo ben di dio potrete ingrandire sempre di più la Mother Base rendendo più efficiente il vostro equipaggiamento e permettendovi addirittura lo schieramento di parte del vostro esercito in altre missioni che concorreranno con voi nel recupero delle risorse.
La fase gestionale è molto intuitiva e vi ruberà poco tempo tra una missione e l'altra, oltretutto vi spingerà a completare più volte le missioni allo scopo di ingigantire sempre di più le vostre possibilità ed ampliare il vostro equipaggiamento(ci sono talmente tante armi e oggetti da creare che vi perderete negli inventari).
Il Fox engine creato ad hoc per il gioco fa benissimo il suo lavoro pur non facendo certo gridare al miracolo(considerate che il gioco è uscito anche per le precedenti console) presentando di tanto in tanto qualche rallentamento o qualche texture di bassa qualità.
Artisticamente il gioco è su livelli altissimi, basta vedere la cura riposta nei personaggi a darvene un esempio più che concreto.
Il sonoro è incredibilmente curato: tantissime canzoni che personalmente amo alla follia ed un doppiaggio in inglese mastodontico non fanno altro che dare un valore aggiunto al gioco.

Quel folle di Kojima.

 MGS V è un gioco creato con i fan della serie in testa; la difficoltà è delle volte frustrante(nel gioco è previsto un curioso aiuto in caso di morti ripetute: il gioco vi proporrà un umiliante cappello da pollo che vi renderà in parte invisibili facilitando di molto le cose) tanto che una volta che vi sarete spazientiti le probabilità di portare a termine una missione in maniera esemplare caleranno drasticamente.
La fase gestionale allunga di molto la longevità del titolo, però ha lo spiacevole limite di costringervi a cumulare più risorse possibili per rendere il vostro equipaggiamento di volta in volta adatto alle missioni principali: dovrete in pratica affrontare per forza tutte le missioni opzionali e riaffrontare più volte quelle principali già completate, cosa che risulterà particolarmente fastidiosa ai meno avvezzi al completismo.
La prima parte del gioco è meravigliosa a dir poco e caratterizzata da un gameplay splendido e da missioni molto varie, purtroppo ed in maniera alquanto bizzarra non si può dire lo stesso della seconda che non è altro che una ripetizione delle missioni più difficili della prima ma con modificatori di difficoltà talmente estremi da rendere le cose particolarmente dure a chiunque(ci sono missioni che necessitano di una calma ascetica per essere completate), oltretutto queste non sono missioni opzionali ma vere e proprie missioni standard che solo se completate vi porteranno al vero finale del gioco.
La trama prevedibilmente(vista la vastità del gioco) è molto diluita: pur essendo splendida non fa altro che comparire di tanto in tanto lasciandovi spesso con una sensazione di totale isolamento che certamente è poco piacevole, specie dopo aver assistito all'incredibile fase iniziale.
Il gioco guadagna molto anche grazie agli infiniti dettagli che solo quel malato di Kojima poteva infilarci: troverete tante di quelle chicche e di quei riferimenti da restarne sorpresi a dire poco.
La modalità online è anch'essa molto curata e consiste nella costruzione di altre basi satellite che dovrete difendere attaccando al contempo quelle nemiche; tutto ciò serve a garantire risorse extra per il gioco e la cosa funzionerebbe anche se non ci fosse da pagare soldi reali per i territori da acquistare.

  1. Grafica-8,5: Il motore grafico fa perfettamente il suo lavoro pur essendo abbastanza semplice(specie se paragonato ai giochi odierni); artisticamente il gioco è magnifico e sprizza carisma da ogni poro.
  2. Gameplay-9,5: Gameplay esemplare, godibilissimo e senza compromessi ma poco adatto all'utente medio, mentre chi ama le sfide avrà pane per i suoi denti.
  3. Longevità-9: Chi ama i giochi lunghi, impegantivi e ricchi di segreti non potrà far altro che amare alla follia MGS V, mentre chi cerca giochi più leggeri o semplicemente è abituato agli altri capitoli resterà parecchio disorientato.
  4. Sonoro-9,5: Musiche e doppiaggio incredibili.
  5. Voto-9,5: MGS V non è certo esente da difetti; Kojima ha voluto creare qualcosa di immenso e definitivo tralasciando molti degli elementi che rendono un gioco appetibile alle masse. MGS V non è sicuramente il capitolo perfetto che molti si aspettavano, ma semplicemente un gioco splendido ed innovativo pur nelle sue tante imperfezioni, un'opera rara che merita di essere giocata da tutti e di cui ci ricorderemo negli anni a venire.

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