Dragon Quest IX: Le Sentinelle del Cielo


Dragon Quest IX: "Le Sentinelle del Cielo" è un gioco di Level 5, uscito nel 2010 per Nintendo DS, edito dalla Square-Enix. La serie è famosa soprattutto perché i personaggi, mostri e scenari sono disegnati da Akira Toriyama, il creatore di Dragon Ball e i rimandi allo stile grafico della serie animata si possono trovare nei dettagli di alcuni personaggi.
Prima di continuare però mi fermo un attimo per fare una doverosa premessa: prima d'ora non ho mai giocato con nessun titolo della serie Dragon Quest, pertanto non ho nessun riferimento di paragone con gli altri episodi. Inoltre, considerando che il gioco è uscito sette anni fa e che lo sto giocando su Nintendo 3DS, ignorerò le modalità di gioco e le opzioni attivabili tramite Wi-Fi. Insomma questo è un vero e proprio retro-gaming!

Ritorniamo a noi. Dragon Quest'IX è un classico GdR in cui impersoneremo un eroe alato facente parte della stirpe dei Celestiali, una sorta di angeli che vivono in un regno sopra le nuvole, l’Osservatorium, dal quale questi esseri vegliano sulla terra, o come viene definita nel gioco, il Protettorato.


L’avventura inizia con la costruzione del nostro personaggio attraverso l’uso un editor abbastanza completo che ci permetterà di scegliere stazza fisica, occhi, capigliatura ecc.. Nel corso della storia potremo ingaggiare fino a tre nuovi componenti del party, scegliendo tra quelli proposti o inventandone di nuovi (scelta obbligata direi). Qui l’editor ci permetterà di selezionare anche una vocazione diversa dalla nostra (denominata tristemente “clown”) tra guerriero, sacerdote, mago, lottatore e ladro, in modo da aggiungere nuove potenzialità al gruppo.

La mappa, molto vasta e articolata, può essere esplorata in lungo e in largo. Visiteremo valli, montagne, spiagge, isole e villaggi in cui incontreremo i personaggi legati alla quest principale. Proprio durante questi “viaggi”, tra una missione primaria e l’altra, ci scontreremo i vari mostri, tutti ben caratterizzati e animati, con i quali potremmo decidere se ingaggiare un incontro o cambiare direzione. I nemici, forse in numero troppo elevato specie nelle esplorazioni di dungeon e caverne, possono anche accorgersi della nostra presenza, attaccandoci all’improvviso o fuggendo dal terrore, in base al nostro livello raggiunto. Inoltre, durante le lunghe esplorazioni, potremmo raccogliere numerosi oggetti da utilizzare con l’alchimia o visitare luoghi segreti dove trovare armi e armature più o meno rare.


Proseguendo con il gioco avremo modo di cambiare la vocazione di tutti i membri del party. Inoltre risolvendo varie missioni secondarie, si aggiungeranno nuove vocazioni, quali gladiatore, maestro d’armi, paladino, esploratore, saggio e artista. La selezione di una nuova vocazione porterà però il personaggio al livello base (per quella specifica vocazione), costringendoci a far fuori un gran numero di nemici per riportare il nostro personaggio ad un livello di potenza tale da permetterci di sfidare i mostri durante l’esplorazione di nuovi territori. Ho trovato questa scelta discutibile e pressoché inutile: giocando con le vocazioni iniziali, se si crea un party con abilità ben calibrate tra potenza, difesa fisica, magia d'attacco e magia curativa, si porta a termine il gioco senza problemi.

Dragon Quest infatti si lascia giocare in modo molto fluido, grazie anche ad una storia interessante e ben raccontata, in cui si intersecano bene elementi narratori drammatici e poi leggeri, a volte comici (vicino al modo di raccontare di Akira Toriyama, anche se il maestro non è legato a questo aspetto nel gioco). Il tutto perfezionato da un'ottima traduzione in italiano che da il meglio di se nella scelta dei nomi dei personaggi e dei nemici che spesso si ispirano alle caratteristiche fisiche o al ruolo che impersonano. Il livello di difficoltà è ben calibrato, i nemici risulteranno tosti da abbattere ma i combattimenti non danno mai senso di frustrazione, anzi verrà voglia di continuare verso il prossimo obiettivo. Per sconfiggere i boss di fine livello, oltre ad una buona dose di potenza, sarà buona norma pianificare bene le tattiche di attacco e difesa, per non essere fatti fuori con due colpi ben assestati.


Le musiche di tipo orchestrale sono ben composte, orecchiabili e difficilmente vi annoieranno durante le lunghe, lunghissime, sessioni di esplorazione. L’aspetto grafico è quello che mi ha colpito di più. Tutti gli scenari, i mostri e i personaggi principali, sono realizzati in grafica poligonale. I boss di fine livello poi sono molto originali e sfoggiano un ottimo design, merito ovviamente del maestro Toriyama. I personaggi secondari del gioco sono in 2D, probabilmente per non sfiancare ulteriormente il motore grafico, che, fatta qualche eccezione, gira in modo fluido. Bellissime le architetture dei villaggi, con strade e scalinate che si intersecano, ognuno con le proprie personalissime caratteristiche. Anche gli interni sono ben strutturati e pieni di dettagli. I personaggi inoltre, impugneranno le armi e indosseranno le armature, modificando così il loro aspetto nel gioco.


Conclusioni

Dragon Quest IX: "Le Sentinelle del Cielo" è un gioco tecnicamente eccellente, con una longevità invidiabile una mappa molto vasta e tantissime missioni da svolgere, anche dopo aver terminato il gioco. La storia semplice, mai banale e ben scritta si adatta perfettamente alla natura portatile del gaming rendendo le sessioni di gioco piacevoli. Voto: 8
Da segnalare l'ottimo sito di Dragon Quest in Italiano, ormai non più attivo ma ricco di informazioni sul gioco, all'indirizzo: dragonquest9.jimdo.com

Nessun commento:

Posta un commento